lunedì 18 giugno 2012

Crisi Traghetti greci per il caro carburante!



    Il prezzo del carburante, gli aumentati costi di manutenzione delle navi e il crollo del traffico passeggeri stanno mettendo in ginocchio le compagnie greche di navigazione che gestiscono i collegamenti da e per le isole greche, che già dal prossimo settembre potrebbero vedersi costrette a tenere in porto i propri traghetti. Anche perché, a fronte di un calo di introiti medio del 15% lo scorso anno, le previsioni per quest’anno parlano di una diminuzione di almeno un altro 10%. A rilanciare con preoccupazione l’allarme è il quotidiano ateniese Kathimerini. Il costo del carburante negli ultimi due anni è aumentato del 56,8% e del 63% rispettivamente per le navi convenzionali e per quelle ad alta velocità. Il costo di una tonnellata di gasolio utilizzato come carburante dalle imbarcazioni tradizionali è attualmente di 594 euro, rispetto ai 480 di un anno fa e i 380 di due anni fa. Il carburante per le navi ad alta velocità è molto più costoso ed ora ha raggiunto i 783 euro per tonnellata, rispetto ai 675 nel 2011 e ai 480 nel 2010. «Con il forte aumento del prezzo dei combustibili e del loro costo che rappresenta il 55-60% delle spese operative quotidiane di una nave, il futuro degli operatori di traghetti non è per niente roseo - ha detto un responsabile dell’associazione dei gestori dei traghetti -. Temo che senza l’aiuto da parte del governo, con modifiche ai regolamenti che consentano di ridurre altri costi come quello del lavoro, il prossimo autunno i traghetti ancora in servizio nel Mare Egeo saranno pochissimi e non saranno sufficienti a coprire le più elementari esigenze di trasporto marittimo pubblico del Paese». Si prevede che il costo di esercizio di una nave che serve le isole Cicladi aumenterà quest’anno di almeno due milioni di euro a causa del rialzo dei prezzi del carburante. Questa cifra, per essere compensata, richiederebbe un aumento del 16,7% dei veicoli trasportati e un incremento di 100 mila passeggeri. Allo stesso modo, un operatore che gestisce traghetti sulla linea Pireo - Cretaavrebbe bisogno di 110 mila passeggeri in più e di un aumento del 37,7% del volume di merci e veicoli trasportati per compensare i 2,6 miliardi di euro di costi aggiuntivi per il carburante. «Un modo per compensare le perdite derivanti dagli elevati costi del carburante è quello di aumentare le tariffe. Ma ogni volta che lo abbiamo fatto, come sulle tratte per Mykonos, Samos e Icaria, abbiamo visto un calo negli introiti», ha detto la fonte. In definitiva, per ridurre i costi, gli operatori stanno optando per altre soluzioni, ad esempio riducendo la velocità dei traghetti convenzionali o il numero di viaggi. Oppure unificando vari percorsi.


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