Il traffico passeggeri nei primi sette mesi dell’anno nei porti dell’alto Tirreno ha registrato una nuova flessione, in particolare sulle rotte da e per la Sardegna, mettendo in evidenza che il prodotto di questo calo è una crisi dei consumi. Partendo dalporto di Genova, in sette mesi il Terminal Traghetti ha registrato 906 mila passeggeri, la Stazione Marittima, dove arrivano le navi da crociera, 410 mila passeggeri. Il calo dei traghetti si attesta al 17,8 per cento. Nel dettaglio, dal maggior porto italiano sono partite 150 mila persone in meno verso la Sardegna, 50 mila persone in meno verso Bastia, il porto della Corsica con cui Genova è direttamente collegata con Moby Lines, e 20 mila persone in meno dirette su Palermo e la Sicilia. Tengono i traffici con l’Africa del Nord, che segnano invece un leggero incremento (20 mila persone): un buon segno, dopo la frenata registrata negli anni passati come effetto della Primavera araba. Per quanto riguarda invece il settore delle crociere, qui il calo è stato dell’8 per cento, con una perdita complessiva di 38 mila passeggeri. Numero che non impensierisce Edoardo Monzani, amministratore delegato di Stazioni Marittime, la società che gestisce i terminal passeggeri del porto di Genova: «Per quanto riguarda le crociere è vero, c’è una perdita, ma non grande: 38 mila passeggeri corrispondono a cinque o sei grosse navi, che le compagnie possono aver spostato in altri porti, oppure anche in altri periodi del calendario. Insomma, a mio parere, è un dato che possiamo recuperare». Diversa la situazione per i traghetti: «C’è poco da dire, questa è crisi – commenta Monzani -. Lo scorso anno c’è stato un balzo della tariffa, quest’anno invece si è registrato pure un leggero decremento. Ma il problema è che il viaggio in Sardegna è una di quelle cose che con la crisi la gente ha deciso di tagliare. Una famiglia prima di spendere 1.000 euro per andare giù con bambini e macchina, ci pensa due volte».
Secondo i dati di Forship, la società che gestisce il terminal passeggeri di Savona, i passeggeri transitati nel porto ligure sono stati nei primi sette mesi dell’anno 184 mila, in leggero aumento verso la Corsica (+0,05%) con le linee Corsica-Ferries e una più robusta crescita del traffico verso la Sardegna (linea operativa dal 15 giugno), con circa il 12% ma comunque sui numeri piuttosto ridotti realizzati dalla Saremar, 26 mila passeggeri, quindi circa 3.000 in più rispetto allo scorso anno. La compagnia low-cost (ma a spese della Regione Sardegna, quindi nostre) in questo momento sta quindi attirando clienti. Inoltre, secondo Euan Lonmon, bisogna tenere conto che «il picco delle partenze lo scorso anno lo abbiamo registrato in luglio. Un picco che quest’anno non è arrivato, ma che dai primi dati di agosto pensiamo possa verificarsi nel corso di questo mese». Il rallentamento dei traffici sulla Sardegna si è fatto sentire anche a Livorno, almeno guardando i dati della Porto 2000, la società che gestisce gli scali passeggeri dello scalo labronico. Al 30 giugno, le persone che hanno preso un traghetto sono state 487 mila, contro le 611 mila dello scorso anno (-25% circa).
Le perdite maggiori – segnalano dall’ufficio statistico – si registrano proprio verso la Sardegna. Più soft il declino verso la Corsica, grazie anche alla vicinanza di Livorno con l’isola francese, che determina tariffe più basse rispetto a quelle necessarie per navigare fino a Olbia e Golfo Aranci. Per quanto riguarda le crociere, meno navi, ma più passeggeri: nel 2011 a metà a anno arrivarono 501 mila persone a bordo di 254 unità, quest’anno siamo a 532 mila persone su 230 unità. «L’anno scorso – dice il presidente della Porto 2000, Roberto Piccini – avevamo chiuso a 980 mila passeggeri. Quest’anno potrebbe essere quello giusto per poter superare la soglia psicologica del milione». Per capire l’andamento negativo dei traffici nei porti in Sardegna, basta vedere i dati dell’Authority del Nord Sardegna, che ancora si riferiscono al semestre. Il dato globale di Golfo Aranci, Porto Torres e Olbia segna 3.173 navi (-8,7 per cento) a fronte 1,03 milioni di passeggeri (-23,3 per cento). Calano anche merce varia (3,3 milioni di tonnellate, -15 per cento), rinfuse liquide (434 mila tonnellate, -43,7 per cento). Aumentano le rinfuse solide (827 mila tonnellate, +72,9 per cento) e i carri ferroviari che si impennano del 37,9 per cento, ma in termini generali non si può parlare di boom, date che si tratta in tutto di 80 unità.
L’Osservatorio regionale dei trasporti sulla Corsica ha poi reso noto martedì che a luglio i passeggeri verso l’Isola (dai porti italiani, ma anche da quelli francesi di Nizza, Tolone e Marsiglia) sono stati in tutto 904 mila, 53 mila in meno dello scorso anno, «il 60 per cento attribuibile all’apertura tardiva della linea tra Genova e Bastia». Da inizio anno dai porti corsi sono transitate circa 2,2 milioni di persone.
L’Osservatorio regionale dei trasporti sulla Corsica ha poi reso noto martedì che a luglio i passeggeri verso l’Isola (dai porti italiani, ma anche da quelli francesi di Nizza, Tolone e Marsiglia) sono stati in tutto 904 mila, 53 mila in meno dello scorso anno, «il 60 per cento attribuibile all’apertura tardiva della linea tra Genova e Bastia». Da inizio anno dai porti corsi sono transitate circa 2,2 milioni di persone.